Tavole Palatine, il tempio di Hera a Metaponto. L’assolata costa ionica della Basilicata mi accoglie in estate con i suoi colori e le sue atmosfere placide, giungo al tempio di Hera a Metaponto con la luce che inizia a farsi obliqua e regala tinte più calde ed avvolgenti. Il colonnato davanti a me si innalza fiero sfuggendo al tempo e sfidando ogni meteo, pare lì da sempre e di certo non si scompone alla mia visita. L’aura dorata dona un aspetto meditativo, che rende la sessione di scatto ponderata anche più del consueto, soppesando inquadrature e geometrie.
Metaponto, Basilicata
Sono in zona per del materiale fotografico che andrà a comporre uno dei futuri progetti, mi concedo alcuni momenti senza fretta in uno dei luoghi più scenici della Basilicata. Metaponto fu l’ultima residenza di Pitagora, colonia magnogreca, questi posti sono ammantati di una intensa storicità, che sembra pervadere profondamente.
Le colonne sembrano dormienti, semplicemente testimoni silenziosi di un passato secolare, incuranti di ciò che attorno accade e della vita che sc orre. Preparo la macchina fotografica, mi muovo leggero a questo giro, sono senza una delle mie Fujifilm, la X-T4, e con me ho solo la X-T2 ed un paio di obiettivi, il Fujinon 35mm f/2 ed il suo compare 23mm di altrettanta apertura massima. Osservo tutto il sito, la luce giusta proviene da nord-ovest, all’incirca, e fa brillare anche gli elementi che negli anni hanno perso il loro smalto. D’altronde, sono qui da un po’.
Fuji X-T2 e Tempio di Hera
Tavole Palatine, il tempio di Hera a Metaponto. La “2” è da parecchio al mio fianco, per sua (e mia) fortuna non perde un colpo e nonostante la sua forma non smagliante a livello estetico, ha ancora da dare. Nei giorni scorsi, ho messo alla prova raffica e battery grip con temperature esterne infami, ma all’età, la Fuji X-T2 pare non dar conto. La stessa impressione è quella che comunicano le colonne del Tempio di Hera, che accolgono ogni scatto con aristocratica indifferenza. Visionando gli scatti, alcune pose catturate dal 23mm soffrono una leggera distorsione, ma nulla di non recuperabile in postproduzione, mentre le tinte risultano, al mio occhio, più calde e avvolgenti rispetto al fratello 35mm. Mi riservo, ad ogni modo, di effettuare una comparativa tra obiettivi Fujifilm e parlarne più diffusamente.
Termino la sessione, mi aggiro ancora per poco nel sito archeologico delle Tavole Palatine e rientro per andare a cena, la Basilicata costiera offre anche piatti a base di pesce che non sarebbe bene fare attendere.
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