Michele Di Mauro Fotografia

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Psiche e fotografia

I tempi recenti hanno sicuramente portato una ventata di cambiamento repentino, di stravolgimento della realtà quotidiana e di corsa al recupero di una serenità interiore ricercata in modi e luoghi differenti da quelli soliti.
Così, siamo stati orientati a cercare tranquillità anche in sede di lavoro, impensabile anni fa, o in altri posti che meno apparivano in relazione con l’interiorità.

La fotografia, intesa a questo giro come quei momenti che separano l’intenzione dallo scatto in sé, è legata a doppio filo con l’equilibrio del soggetto che aziona la macchina.
Difficilmente potremo avere una posa equilibrata se noi stessi non saremo in equilibrio.
Il bilanciamento della composizione, dei colori, dei toni, delle ombre con le luci nel bianconero, parte non solo dalla situazione che si pone innanzi, ma anche – e forse principalmente, a breve spiegherò il mio punto di vista in tal senso – da come ci posizioniamo idealmente difronte alla scena, al mondo.

Psiche e fotografia, la prospettiva

Quando non sono sereno, questa è la mia prospettiva, non riesco ad immedesimarmi nel soggetto che riprendo, non mi integro nella scena ed al tempo stesso non mantengo la giusta distanza, quella equilibrata, appunto, dalla circostanza.
Mi addentro troppo nella questione e non tengo in piedi il lato critico, sono un passo lontano dalla giusta distanza e non entro nel merito, non divento parte (dove serve) del momento.
Mi concederei un esempio (se no continuo a scrivere robe e finisco per capirmi, forse, da solo!). Sono sul palco, sguardo agli attori, il passo in più enfatizza il lato umano ma sacrifica la professionalità dell’artista. Fotografo da un metro in più e lascio indietro l’odore di fatica che si porta appresso una performance, non sono dentro quel mondo ma lo guardo da lontano.

𝙼𝚒𝚌𝚑𝚎𝚕𝚎 𝙳𝚒 𝙼𝚊𝚞𝚛𝚘 – 𝙿𝚑𝚘𝚝𝚘𝚐𝚛𝚊𝚙𝚑𝚢 (@micheledimauro) | Instagram

Approcciare lo scatto fotografico dando il giusto peso, con la leggerezza che richiede la condizione o con la concentrazione sul contesto, connettere psiche e fotografia (psiche e prospettiva), sono convinto serva al soggetto quanto a chi la fa, la fotografia. Sarebbe inesatto meditare sul selfie a mare come avere lo stesso piglio della foto ricordo se si documenta una scena cruenta.

Chi ci dice quando e come entrare in contatto con la scena? Noi stessi.

L’ultima primavera – Michele Di Mauro Fotografia

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