Enzo Messina – MeX Quartet, il disco.
E’ un pomeriggio assolato, arriviamo sul posto chiacchierando, come al solito, in amicizia.
Enzo è una conoscenza relativamente recente, eppure i tratti comuni hanno permesso che un rapporto amicale si sia radicato in tempi brevi, saldamente. Se alle volte pare di conoscersi da sempre, in altri momenti conoscersi è un bel viaggio.
Ho scritto alcuni articoli incentrati sulle sue recensioni di strumenti musicali, che a differenza della buona maggior parte, si caratterizzano per un approccio dettato dalle sensazioni che l’attrezzatura trasmette, conferendo profondità al tutto.
Enzo Messina, in arte MeX, è un musicista professionista, la sua arte è al servizio di nomi di spicco del panorama, questo porta ad interessanti confronti; io suono (a livelli sideralmente lontani) uno strumento diverso e le nostre chiacchierate accarezzano le note alcune volte, lasciando spazio a disquisizioni sugli alti temi dell’esistenza ed esperienziali. Questo ha permesso una vivace e proficuo scambio di vissuti, che sono al centro della sua ultima pubblicazione.
MeX Quartet
Il suo disco è un’esperienza, d’ascolto e nel concetto che ne è alla base.
Il tema è il bagaglio di vissuto che rende ogni individuo diverso e che ognuno porta con sé ogni giorno, quella moltitudine di situazioni, di circostanze, di prove davanti alle quali la vita ci pone davanti, tasselli di esistenza.
Ricordo con affetto le telefonate che hanno preceduto la scelta della location dove avrei realizzato gli scatti che hanno in seguito composto la copertina e le parti interne del disco, la sintonia raggiunta ha ben presto delineato la linea comune per le pose e come esprimere quello che avevamo in mente e dentro.
Enzo Messina, il disco
MeX Quartet si ascolta tutto d’un fiato, poi si centellina per godersene ogni stilla, infine si riascolta per assaporarne di nuovo le atmosfere, ogni volta c’è qualcosa che è sfuggito all’orecchio in precedenza.
E’ un po’ come tornare in un luogo dove si è già stati, qualcosa sarà cambiato, qualcosa non l’avevamo notato.
La metafora del treno è alla base delle mie fotografie per MeX Quartet, il susseguirsi delle carrozze rimanda al concetto di bagaglio esperienziale, in cui i vagoni giunti alla motrice rappresentano il vissuto che si aggiunge, lo arricchisce, lo appesantisce, ne consolida la struttura o ne definisce la forma.
Lavorando con Enzo abbiamo convenuto su alcuni punti, avremmo dato corso ad un concetto semplice, dalle molte sfumature, ma senza sovrastrutture.
La lettura sarebbe dovuta essere accessibile, inclusiva, tutti viaggiamo su di un treno e tutti siamo un treno con carrozze che vi si agganciano ad ogni momento intensamente vissuto.
Il risultato ricercato non sarebbero stati gli scatti belli, patinati, ma una vera e propria storia, quella di un uomo e di tutti noi, quella del viaggio attraverso stati d’animo, eventi, di una consapevolezza di sé che si rinnova ogni volta che la vita aggiunge un vagone alla nostra esistenza.
Bella Enzo.
MeX Quartet – Disco di Enzo Messina, 2023 – Michele Di Mauro Fotografia
https://www.mexkeys.com/enzo-messina/
https://www.youtube.com/watch?v=7ahdxLrckcg
https://www.youtube.com/watch?v=Xd4D_HHesIQ&list=OLAK5uy_m8J7-0RVL54aiiM3_VwSUh5MlO3KB2_W8
Alcuni degli scatti sono stati esposti in Albania nell’ambito della collettiva Risvolti del Fondo Internazionale per la Fotografia (FIOF), alla quale ho partecipato come Fiof Italian Photography Ambassador.