Buche a effe, sensazioni, Man Ray e Kiki de Montparnasse. Estratto di un vecchio scritto sullo scatto di Man Ray, le violon d’ingres, che ha sempre solleticato una fantasia di sovrapposizione, mai messa in pratica.
nel tempo chissà, ma ad ora l’indirizzo di racconto, di documentazione naturalmente assunto dalla fotografia in me esclude una manipolazione così profonda. c’è però grande curiosità ad accostarmi a queste correnti di pensiero parzialmente distanti.
Potrebbero trovare un punto d’incontro? significherebbe la resa per entrambi od un migliorativo accordo? approfondirò, è un tema di grande spunto.
Certo, l’artista è stato anche altro, forse più di questo, vale bene uno studio, assicuro.
Immaginiamo per alcuni secondi di creare fusione tra una persona ed un oggetto.
ancora, di rendere il tutto armonioso e di ritrarlo in foto.
Buche a effe e sensazioni
Proviamo a rendere la fusione tra un corpo femminile ed uno strumento ad arco, chessò, un violoncello.
Lo scatto che ne verrebbe fuori sarebbe pressoché simile a quello più conosciuto dell’artista statunitense.
La figura che traccia i contorni dello strumento ad arco è di Kiki de Montparnasse, celebre cantante e modella francese, al tempo compagna dell’autore.
La relazione tumultuosa fece da sfondo alle fotografie che lui le scattò nel corso del tempo in cui la coppia creò un certo scandalo nella République, probabilmente rendendo le opere più spontanee e maggiormente cariche di impeto creativo.
Man Ray
L’autore della posa è Man Ray, americano di discendenza russa, artista dedito al Surrealismo e al tanto presente all’epoca Dadaismo, forme d’arte interessantissime e che tanto hanno reso fluide le regole (il dadaismo, nel rifiuto delle stesse, mirava a smantellarle) nelle attività artistiche, contagiando – a loro modo – la società.
Era il 1924 e Man Ray mise in posa la sua musa con la schiena nuda, gli arti piegati in avanti a formare la silhouette di un violoncello, coperti per non alterarla, e seduta su drappo di fantasia a scacchiera. A ciò, aggiunse, sovrapponendole graficamente al fotogramma, le “buche ad effe” tipiche di alcuni strumenti ad arco (ma mettiamoci anche la Telecaster thinline e la Gibson Es335!).
Sin qui, tutto è sinuoso, morbido come il suono dello strumento ligneo, c’è però altro.
La sensualità, tanta e mostrata in più momenti, dalla coperta che cela una parte del fondoschiena della modella, al copricapo che, orientaleggiante, ricorda le odalische; la luce, direi proveniente da destra, illumina sofficemente la figura ed avvolge sguardo e soggetto.
𝙼𝚒𝚌𝚑𝚎𝚕𝚎 𝙳𝚒 𝙼𝚊𝚞𝚛𝚘 – 𝙿𝚑𝚘𝚝𝚘𝚐𝚛𝚊𝚙𝚑𝚢 (@micheledimauro) • Foto e video di Instagram
Fotografo di reportage – Michele Di Mauro – Business Storytelling (micheledimaurofotografia.it)