DESERTI LIQUIDI
Innanzi al mare gli stati d’animo si alternano tra serenità, malinconia, gioia, timore; quando si è soli con la distesa d’acqua si instaura un dialogo a due, in cui gli interlocutori non emettono suoni, benché si intendano.
A volte vi si trovano risposte, altre semplicemente nuovi interrogativi, è forse questo a stregare del mare. Ci son passate menti illuminate, scrittori, filosofi, poeti, genti dalla veduta ampia che hanno compreso il potere delle acque che ciclicamente accarezzano le terre.
Per Baudelaire era sinonimo di libertà, per Borges una lingua arcana, per Jim Morrison un esempio di caparbietà.
E’ davvero come un film in bianco e nero visto alla tv, come recitava una vecchia canzone? Probabilmente si.
Eppure per quanto si cerchi di trovare una traduzione universale ed univoca, ogni volta le espressioni del mare appaiono diverse, innovative, difficili da decriptare, aumentandone il fascino e invogliando a confrontarcisi.
Ciò è alla base della mia serie sui deserti liquidi, momenti di conversazione, un intimistico viaggio ideale tra le onde.